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[0] Come, dapoi ottenuta tal vittoria, il Gran Can ritornò in Cambalú; et del’honore che egli fa alle feste de’ christiani, Giudei, Macomettani et idolatri; et la ragion perché dice che non si fa christiano. Cap. 2.

[1] Dapoi ottenuta tal vittoria, il Gran Can ritornò con gran pompa et trionfo nella città principal, detta Cambalú, et fu del mese di novembre, et quivi stette fin al mese di febraro et marzo, quando è la nostra Pasqua; dove, sapendo che questa era una delle nostre feste principali, fece venir a sé tutti i christiani et volse che gli portassero il libro dove sono li quattro Evangelii, al quale fattogli dar l’incenso molte volte con gran cerimonie, divotamente lo basciò, et il medesimo volse che facessero tutti i suoi baroni et signori che erano presenti. [2] Et questo modo sempre serva nelle feste principal de’ christiani, come è la Pasqua et il Nadal; il simil fa nelle principal feste d’i Saraceni, Giudei et idolatri. [3] Et essendo elli dimandato della causa, disse: «Sono quattro propheti che sono adorati et ai quali fa riverenza tutto il mondo: li christiani dicono il loro Dio essere stato Iesú Christo, i Saraceni Macometto, i Giudei Moysè, gl’idolatri Sogomombar Can, qual fu il primo iddio degl’idoli; et io faccio honor et riverentia a tutti quattro, cioè a quello che è il maggior in cielo et piú vero, et quello prego che mi aiuti». [4] Ma, per quello che dimostrava il Gran Can, egli tien per la piú vera et miglior la fede christiana, perché dice che la non comanda cosa che non sia piena d’ogni bontà et santità. [5] Et per nessun modo vuol sopportare che li christiani portino la croce avanti di loro, et questo perché in quella fu flagellato et morto un tanto et sí grand’huomo come fu Christo. [6] Potrebbe dir alcuno: «Poi che egli tiene la fede di Christo per la miglior, perché non s’accosta a lei et fassi christiano?» [7] La causa è questa, secondo che egli disse a messer Nicolò et Maffio, |21r| quando li mandò ambasciatori al papa, i quali alle volte movevano qualche parola circa la fede di Cristo. [8] Diceva egli: «In che modo volete voi che mi faccia christiano? [9] Voi vedete che li christiani che sono in queste parti sono totalmente ignoranti che non sanno cosa alcuna et niente possono, et vedete che questi idolatri fanno ciò che vogliono, et quando io seggo a mensa vengono a me le tazze che sono in mezz’ala sala, piene di vino o bevande et d’altre cose, senza che alcuno le tocchi, et bevo con quelle. [10] Constringono andar il mal tempo verso qual parte vogliono et fanno molte cose maravigliose, et come sapete gl’idoli suoi parlano et gli predicono tutto quello che vogliono. [11] Ma se io mi converto alla fede di Christo et mi faccia christiano, allhora i miei baroni et altre genti, quali non s’accostano alla fede di Christo, mi direbbono: «Che causa v’ha mosso al battesmo et a tener la fede di Christo? [12] Che virtuti o che miracoli havete veduto di lui?» [13] Et dicono questi idolatri che quel che fanno lo fanno per santità et virtú degl’idoli; allhora non saprei che risponderli, tal che saria grandissimo errore tra loro et questi idolatri, che con l’arte et scientie loro operano tali cose, et mi potriano facilmente far morire. [14] Ma voi andrete dal vostro pontefice, et da parte nostra lo pregarete che mi mandi cento huomini savii della vostra legge, che avanti questi idolatri habbino a riprovare quel che fanno, et dichinli che loro sanno et possono far tal cose ma non vogliono, perché si fanno per arte diabolica et di cattivi spiriti, et talmente li constringano che non habbino potestà di far tal cose avanti di loro. [15] Alhora, quando vedremo questo, riprovaremo loro et la loro legge, et cosí mi battezzerò, et quando sarò battezzato tutti li miei baroni et grand’huomini si battezzeranno, et poi li sudditi suoi torranno il battesmo, et cosí saranno piú christiani qui che non sono nelle parti vostre». [16] Et se dal papa, come è stato detto nel principio, fossero stati mandati huomini atti a predicarli la fede nostra, il detto Gran Can si havria fatto christiano, perché si sa di certo che ne havea grandissimo desiderio.